Ivana Ceresa, teologa, moglie, madre, insegnante, ricercatrice sulla vita femminile alla luce del pensiero della differenza, donna accanto agli ultimi impegnata in vari ambiti della vita sociale e politica cittadina, nel mondo della scuola e del carcere, riconosciuta collaboratrice della diocesi di Mantova. La sua esperienza di vita, si offre come un percorso ricco e […]

Ivana Ceresa, teologa, moglie, madre, insegnante, ricercatrice sulla vita femminile alla luce del pensiero della differenza, donna accanto agli ultimi impegnata in vari ambiti della vita sociale e politica cittadina, nel mondo della scuola e del carcere, riconosciuta collaboratrice della diocesi di Mantova. La sua esperienza di vita, si offre come un percorso ricco e proficuo per chi, si pone domande attorno alla possibilità di parlare di Dio, di narrarlo, nell’intento di viverlo, comunicarlo, donarlo.
Il suo parlare di Dio, «teo-logare» – come lo chiama lei – non si riduce a un lavoro intellettuale, ma è un vissuto complesso che prende forma nella vita spirituale, intesa come “l’unificazione della propria esistenza”. Ne farà uscire una parola su Dio sgorgata dalla pratica e dalla vita che, come in un circolo virtuoso, sarà una parola che si fa pratica e diviene vita.
In questo percorso di ricerca finalizzato a nominare Dio in quanto donna (differenza e dono per la Chiesa e il mondo) e non benché donna, Ceresa riconosce la sua vocazione. Cercando di restituire visibilità e udibilità al discorso femminile su Dio, sviluppa tre attenzioni: alla nominazione, alla concretezza della parola, alla capacità di ascoltare una Parola nuova, lasciandosene orientare.
Il primo capitolo introduce il tema della nominazione: parole creative, sorte da relazioni forti con altre donne, maturate nell’incontro con la teologia femminista e con la filosofia della differenza.
Il secondo capitolo mostra come il suo lavoro di nominazione sia stato in grado di dare vita a cose nuove. La nascita dell’Ordine della Sororità fondato da Ceresa segue proprio questo percorso.
L’ultimo capitolo mostra Ceresa sfumare la ricerca di parole nuove per Dio attraverso l’ascolto di un Dire che è semplicemente da accogliere: aprendo gli occhi e il cuore alla dimensione della gratuità di Dio, si lascia finalmente abbeverare dalla pienezza di una Parola donata.