La malattia, luogo privilegiato per volere
(Un confronto tra il pensiero di Giuseppe Angelini e di Elio Sgreccia)
In questo elaborato l’obiettivo è quello di descrivere, confrontare e integrare il pensiero di due teologi moralisti riguardo al tema della malattia.
Essi sono Elio Sgreccia e Giuseppe Angelini; l’area, in cui la mia ricerca si situa è quella dei fondamenti morali di bioetica.
Il mio proposito è quello di mettere in evidenza il pensiero dei due circa un argomento così importante, profondo e delicato per cercare di dare voce alla domanda che costituisce l’oggetto formale della ricerca: Quale significato antropologico- morale può avere la malattia nel compiersi della vita di una persona? Dunque, gli scritti scelti per approfondire tale argomento vertono prettamente su questo sfondo e costituiscono l’oggetto materiale dell’elaborato.
Per rispondere a questa domanda sorgono altri interrogativi causati dall’evento della malattia, nel momento in cui essa entra nell’esistenza di ognuno di noi.
Ci sono infatti dubbi ed incertezze che causano una diminuzione di possibilità morali da parte della persona per poterla affrontare anche con l’avanzamento e il progresso delle tecniche della medicina: Perché la malattia oscura la coscienza del singolo? Perché la tradizione biblica, in particolare nella preghiera dei Salmi e nella storia di Giobbe, dà espressione al vissuto della malattia? Come è possibile mantenere la fede all’alleanza che ci unisce tutti da sempre?
Quindi suddivido la tesi in tre capitoli: nel primo capitolo, riferendomi a Giuseppe Angelini, metterò in evidenza i fondamenti morali del suo pensiero quando si accosta al tema della malattia.
Il secondo capitolo si riferisce a Elio Sgreccia e presenterò su cosa egli fondi il suo sviluppo morale quando va a trattare lo stesso tema, ed infine nell’ultimo capitolo metterò a confronto i due trovando le diversità e le affinità.
Ecco che prima seguirò un metodo analitico nel quale sottolineo il pensiero dei due autori sopracitati perché lo scopo è quello di raccogliere e delineare il loro fondamento morale – antropologico e rispondere alle domande prima formulate e soprattutto alla domanda principale.
Poi seguirò un metodo comparativo nel quale metterò a raffronto evidenziando le analogie e le diversità dei due teologi.
In sintesi il mio elaborato vuole essere un tentativo per capire le radici morali secondo il pensiero dei due autori, per fare in modo che, quando ci si trova dinanzi alla malattia, si possa avere più fiducia per poterla affrontare e sostenere.
