Il Cammino di Santiago
Dove l’annuncio di salvezza può farsi strada
Nel 2018, più di trecentomila persone hanno raggiunto la città di Santiago de Compostela lungo gli antichi cammini percorsi dai pellegrini verso il santuario dove si ritiene sia il sepolto l’apostolo Giacomo il Maggiore, discepolo di Gesù ed evangelizzatore della penisola spagnola.
Nel compiere questo cammino ho potuto incontrare molte persone; alcuni erano spinti da una ricerca di fede, altri per mantener fede ad un voto, altri per annoverarlo fra le imprese sportive, oppure, dati i contenuti costi di vitto e alloggio essere occasione per una vacanza low cost. Di questi tanti si dichiaravano non credenti e spesso ho incontrato persone che non erano a conoscenza dell’esistenza delle spoglie mortali del Santo nella Cattedrale di Santiago.
Questa particolarità ha mosso in me alcune domande: Quale fascino esercita il Cammino di Santiago per attirare anche chi non è credente? Questo pellegrinaggio conserva ancora il senso devozionale originario, oppure ha assunto altri significati? Se in poche ore si può andare da un continente all’altro, qual può essere il senso che spinge a raggiungere a piedi come gli antichi pellegrini una certa località con notevole dispendio di giorni, di fatica e di sudore? Le motivazioni oggi sono ancora le stesse?
Considerando che il Cammino è una grande occasione d’incontri e di relazioni e ha dato modo a molti di poter parlare dei propri problemi personali e dei propri dubbi legati alla fede, La domanda che ha dato origine al presente lavoro è la seguente: può il Cammino diventare un luogo privilegiato di apostolato e di nuova evangelizzazione?
Per poter rispondere a queste domande nella stesura della tesi ho cercato di seguire il metodo analogico, recuperando dalle sue origini il senso storico-spirituale del pellegrinaggio e il suo sviluppo nella tradizione cristiana. Sono andato alla ricerca delle fonti che si riferiscono alla figura di san Giacomo evangelizzatore della penisola Iberica, sia nei testi storici sia nelle tradizioni religiose. Ho ripercorso lo sviluppo dei grandi pellegrinaggi confrontando le attuali motivazioni di fede, umane e personali con le motivazioni dei pellegrini medioevali. Ho osservato i motivi politico-sociali, inserendoli nel presente contesto europeo.
Come appendice ho allegato la mia esperienza confrontandola con le esortazioni del magistero inserite nell’Enciclica Evangelii Gaudium, vista all’interno di due relazioni personali sviluppatesi lungo il cammino che si sono trasformate in altrettanti accompagnamenti spirituali.
Alla luce di quanto emerso “la strada” può diventare il luogo teologico per eccellenza dove la chiesa può incontrale e affiancare l’uomo nel suo cammino di ricerca, permettendogli di cogliere la presenza di Dio dentro l’annuncio di salvezza.
