«Cercare e testimoniare Dio nella palude»
Il martire cristiano in Giappone come “modello” per un nuovo umanesimo
INTENTO DELLA TESI: Con il mio lavoro intendo dimostrare come la figura dei martiri cristiani in Giappone possa diventare un “modello” per un’esistenza centrata sulla fede in Dio vissuta e testimoniata nella quotidianità, fonte primaria di senso per un “nuovo umanesimo”.
OGGETTO PRECISO: L’analisi della figura di Takayama Giusto Ukon (XVII sec.) e Nagai Paolo Takashi (XX sec.), come mirabili esempi di persone che hanno saputo testimoniare la loro fede in Dio nella vita di tutti i giorni, senza subire una morte violenta e diventando così modelli di riferimento per gli uomini di ogni tempo e di ogni nazione.
AMBITO DISCIPLINARE: Teologico (diffusione del Cristianesimo in Giappone e teologia del martirio) con elementi di carattere Ecclesiologico e Cristologico.
METODO SEGUITO: metodo storico/analitico: dopo una contestualizzazione storico/culturale/antropologica, analizzo le figure di due “martiri” giapponesi (vita, ricerca spirituale e personale testimonianza) come modelli per una fede vissuta dall’uomo contemporaneo.
ARTICOLAZIONE FONDAMENTALE DELL’ESPOSIZIONE:
A partire dal contesto storico del Giappone del XVI secolo, breve excursus del Cristianesimo da Francesco Saverio ai giorni nostri, illustrando il significato di “religiosità” e di “fede” nel Paese del Sol Levante (capitolo I). Nel secondo capitolo presentazione di Takayama Giusto Ukon e Nagai Paolo Takashi, quali “mirabili esempi” di martirio non violento. Infine, nel terzo capitolo, dopo un breve esame del significato cristologico ed ecclesiologico del martirio, attraverso la metafora ricavata dall’arte del kintsugi, dimostrazione di come l’intera esistenza di Ukon e Nagai possa diventare testimonianza di fede per l’uomo di oggi.
