I poveri veri banchieri
Attraverso l’analisi di alcuni testi biblici e l’esperienza delle cucine popolari di Padova, intendo far vedere in che modo i “poveri” fanno fruttare i nostri talenti. Non è compiendo pratiche religiose e/o ascetiche che scopriamo la nostra umanità, ma attraverso azioni semplicissime (dare da mangiare, da bere, visitare gli ammalati, i carcerati, vestire gli ignudi […]
Attraverso l’analisi di alcuni testi biblici e l’esperienza delle cucine popolari di Padova, intendo far vedere in che modo i “poveri” fanno fruttare i nostri talenti. Non è compiendo pratiche religiose e/o ascetiche che scopriamo la nostra umanità, ma attraverso azioni semplicissime (dare da mangiare, da bere, visitare gli ammalati, i carcerati, vestire gli ignudi e accogliere lo straniero). E’ attraverso queste azioni e relazionandoci con l’altro che possiamo invocare Dio come Padre nostro e non padre mio: vivendo da fratello mi realizzo come figlio di un unico Padre.
