una analisi teologica de Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien

John Ronald Reuel Tolkien, famoso filologo e scrittore inglese, afferma che Il Signore degli Anelli è un’opera fondamentalmente cattolica, dove l’elemento religioso è radicato nella storia e nel simbolismo. L’obiettivo del presente lavoro è far emergere tale elemento religioso, questo pensiero che appare in filigrana lungo tutta l’opera tolkeniana. Dopo un’introduzione, lo studio prende il via dalla messa a fuoco del rapporto tra teologia e letteratura, a partire dalla Bibbia per arrivare poi ad alcuni percorsi significativi nel Novecento (Guardini, von Balthasar, Rahner, Jossua, Salmann) e infine la recente prospettiva del gesuita Antonio Spadaro. Si passerà poi a considerare il caso particolare di Tolkien, partendo da un’indagine biografica e bibliografica che ha come culmine il saggio Sulle fiabe che contiene i principi ermeneutici per interpretarne le opere e la visione dal rapporto tra fiaba e Verità.
Il capitolo centrale verterà quindi sul tentativo di far emergere il pensiero religioso in particolare de Il Signore degli Anelli, partendo dalle stesse affermazioni di Tolkien, avviando un’indagine generale sulla presenza del religioso per poi focalizzarsi sul tema della grazia, partendo da alcuni brani dell’opera. La conclusione cercherà di mettere insieme i vari elementi emersi dall’indagine, sottolineando come la vita e l’opera di Tolkien siano uno dei frutti più belli di quella fecondità che è propria del Vangelo, che se vissuto appieno non può non informare (nel senso di dare forma) a tutta la vita, nel caso dello scrittore anche alla sua attività letteraria. Riprendendo poi la questione del rapporto tra teologia e letteratura, apparirà evidente come Tolkien abbia aggiunto un nuovo tassello a questo fecondo rapporto, fornendo nuovi modi per raccontare il Dio di Gesù Cristo.