«Ho cercato, esplorato ed ho visto», allora ho riflettuto e conosciuto
il metodo sapienziale dei saggi d’Israele.
Nel percorso che ciascuno compie dalla nascita alla morte,in quel cammino umano fatto di gioie e dolori, esaltazioni e mortificazioni, sussulti e domande senza risposta, quanto mai attuale appare lo strumento che i saggi d’Israele propongono per il raggiungimento della conoscenza: lasciano ai profeti la Parola ricevuta direttamente da Dio, non contendono agli apocalittici visioni rivelatrici celesti e fanno invece propria l’esperienza critica della vita quotidiana. È da essa che i saggi partono e ad essa che giungono, come in una sorta di circuito, dal quale traggono insegnamenti e virtù. Le virtù, però, non sono meramente intellettuali, ma svolgono un ruolo fondamentale nel campo dell’esperienza morale. Essa nasce dal contatto immediato e ricettivo con la realtà e con l’altro, che mi permette di cogliere, in ciò di cui faccio esperienza, l’essenza e il significato mio, altrui e del cosmo; è, in ultima istanza, ciò che mi consente di accogliere il vissuto e dare valore ad esso, permettendo di mantenere l’armonia tra ciò che si vive e ciò che realmente sta davanti.
La Sapienza è, quindi, figlia di un’esperienza morale che nasce dalla ricerca: non è nè una conoscenza aprioristica nè un qualcosa che viene “donato” o trasmesso ereditariamente in assenza di sforzi o volontà. In ciò il saggio era colui che sapeva come comportarsi nelle più disparate occasioni della vita; conosceva la legge di Dio e la sapeva praticare, conformando ad essa la propria condotta e uniformandovi la vita intera.
Nel mio percorso di studi, ma, soprattutto di vita ho capito che è fondamentale, per un vivere in comunione con Dio, il conoscere. Per riuscire a dar ragione di ciò di cui si parla. Ho deciso, così, di andare a ritroso riprendere l’inizio di tutto ciò. Infatti in questo scritto analizzerò tre libri dell’Antico Testamento, tre libri Sapienziali: Proverbi, Qoelet e Siracide. Il loro centro è proprio la “Sapientia” il sapere, conoscere. Ciò su cui mi soffermerò maggiormente è proprio il metodo che usavano i primi Sapienti o Saggi, quindi l’esperienza e tutto ciò che ricavano da essa.
