L’enigma e la necessità della poesia in David Maria Turoldo
La poesia di padre David Maria Turoldo unisce in modo inscindibile letteratura e teologia, nei suoi versi spicca l’importanza della parola poetica alla quale viene assegnato l’arduo compito di descrivere l’intensità della ricerca interiore. Nello scavo psicologico, tutto incentrato sull’io che si protende verso il Trascendente, possiamo seguire i mutamenti di un’anima eternamente combattuta tra […]
La poesia di padre David Maria Turoldo unisce in modo inscindibile letteratura e teologia, nei suoi versi spicca l’importanza della parola poetica alla quale viene assegnato l’arduo compito di descrivere l’intensità della ricerca interiore. Nello scavo psicologico, tutto incentrato sull’io che si protende verso il Trascendente, possiamo seguire i mutamenti di un’anima eternamente combattuta tra la necessità, il bisogno, l’urgenza del raccontarsi in versi e lo scontro con l’impossibilità del parlare in modo adeguato di Dio, incontrastato tema di tutto il corpus turoldiano. L’enigma del divino porta Turoldo ad una ricerca appassionata su più fronti: oltre all’attività letteraria il frate servita compie numerose attività cimentandosi nei campi più svariati. di notevole importanza, per capire la poliedricità di questa figura, è la riflessione sull’esperienza cinematografica Gli ultimi. Il film, caratterizzato dall’essenzialità dello stile comunicativo e dall’intensità della vena autobiografica, è la rappresentazione della realtà contadina friulana e descrive il mondo dell’infanzia del poeta puntando in particolare sul tema della povertà descrivendone la sua particolare dignità. L’attenzione agli ultimi è tratto distintivo di tutta l’opera di Turoldo insieme al tema della fede, l’impegno sociale ne è una conseguenza diretta: la sua poesia è intima ma ha sempre con un occhio ben fermo verso realtà. La storia non è quindi un elemento subordinato alla religiosità ma luogo della verifica e dell’applicazione concreta di quanto elaborato nella preghiera e nella speculazione personale. Questa fede impastata di umano non scade mai però nella fiducia cieca: Turoldo analizza, indaga, interpella scava nel reale senza dichiararsi mai soddisfatto ma anche senza mai perdere di vista la luce della fede che serve a spronare, anzichè bloccare, questa ricerca. Questo particolare aspetto ha caratterizzato la sua esperienza religiosa facendone anche oggetto di apprezzamenti e critiche dentro e fuori il mondo ecclesiale. L’analisi stilistica e tematica dei versi turoldiani si è concentrata nella sua estrema raccolta, Canti Ultimi, nella quale la parabola
esistenziale dell’uomo fa i conti con il tema della morte intensificando ancor di più il dialogo con Dio. A sorreggere il tono personale e intimo dei versi si trova l’abitudine ai riferimenti biblici che costituiscono una sorta di sottofondo continuo all’andirivieni dei versi che non smettono mai di lottare e di scontrarsi con la loro inadeguatezza. Questa raccolta ci consegna la testimonianza di una vita spesa nella ricerca del Trascendente e messa al servizio di tutti coloro che avvertono l’importanza di tale tema.
