La categoria di «co-essenzialità» in rapporto al ministero ordinato e alla vita consacrata in una Chiesa sinodale
Il nodo centrale, o meglio, un aspetto puntuale e peculiare della sinodalità lo riscontriamo proprio nell’espressione della co-essenzialità. Questo elaborati di tesi, il quale si compone di tre capitoli. Il primo capitolo «natura del ministero ordinato e della vita consacrata», dopo aver colto i fondamenti biblici, si affronteranno le varie specificità: per il ministero ordinato […]
Il nodo centrale, o meglio, un aspetto puntuale e peculiare della sinodalità lo riscontriamo proprio nell’espressione della co-essenzialità. Questo elaborati di tesi, il quale si compone di tre capitoli. Il primo capitolo «natura del ministero ordinato e della vita consacrata», dopo aver colto i fondamenti biblici, si affronteranno le varie specificità: per il ministero ordinato «la pastoralità» e «la collegialità dell’episcopato», mentre per la vita consacrata «la profezia», «la consacrazione mediante i voti» e «la vita comunitaria». Il secondo capitolo «l’ecclesiologia di comunione a fondamento di una Chiesa sinodale» si approfondirà la «prospettiva di Lumen Gentium» e «la riflessione recente sul sensus fidei nei Documenti della Commissione Teologica Internazionale». Infine il terzo capitolo, cuore di questo elaborato di tesi, «la categoria di “co-essenzialità” nei testi magisteriali e teologici» affrontando, prima di tutto, «il significato lessicale di “co-essenzialità”», per poi sviluppare tale categoria «nell’orizzonte di Evangelii Gaudium» e della «Iuvenescit Ecclesia» per riscoprire, poi, «il volto petrino e mariano della Chiesa nella riflessione di Hans Urs von Balthasar» e, infine, richiamare le figure di «Pietro e Giovanni, icone di co-essenzialità».
Dalle specificità loro proprie, si vuole approfondire il tema della co-essenzialità tra ministero ordinato e vita consacrata, ponendo in risalto che, le differenze sussistenti, sono terreno fertile nel quale far maturare, alla luce di Cristo, rapporti liberi e donati.
La sinodalità, categoria che trova fondamento soltanto all’interno di una ecclesiologia di comunione, consente ad ogni fedele di riconoscersi fratello e sorella, figli dello stesso Padre. È importante che l’approccio relazionale si tramuti in reciprocità, in fedeltà alla chiamata e ai doni dello Spirito, diventando, quindi co-essenziale. Quest’ultimo principio richiama il ministero ordinato e la vita consacrata ad entrare in un’esperienza relazione nuova, la quale, superando i confini della semplice cooperazione o collaborazione, testimonia che, anche nella Chiesa, è possibile vivere la “radicalità del noi”. Si tratta, quindi, di dare ampio respiro e vita nuova alle varie membra che compongono il Corpo di Cristo che è la Chiesa.
