Aspetti di una teologia politica nel totalitarismo

Si può dire che il nazismo avesse elaborato una vera e propria teologia? Se la risposta è affermativa, si presuppone che essa si manifestasse in un complesso di idee, concetti ed atteggiamenti, tali da assumere i tratti di vera e propria religiosità; proprio per questo motivo si è cercato di indagarne i contorni e gli sviluppi principali, nonché sottolinearne le inadeguate comparazioni, presenti nel nazismo, con la stessa religione e teologia cristiana.
Volgendo lo sguardo al sostrato ideologico fondante il fenomeno totalitario, andando ad evidenziarne le manifestazioni pseudo-religiose e le loro caratterizzazioni problematiche, per poi entrare nella specificità del totalitarismo nazista, si sono messi in luce proprio gli aspetti “teologici” e di pseudo-religiosità che lo hanno caratterizzato sin dagli esordi. Un elemento identificativo della costruzione di questa teologia politica nazista – centrata sul concetto di Volk (popolo) e su quello di razza – fu senz’altro il “Mein Kampf” di Adolf Hitler, celebre testo, che si è inteso leggere in una chiave “religiosa”. Da ultimo, l’elaborazione di una riflessione spiccatamente cristiana per illuminarne ancor meglio gli aspetti problematici è stata presentata al fine indurre ad una ulteriore problematizzazione degli elementi esposti, nonché a supportare l’esposizione concettuale della “teologia nazista”.
Proprio perché gli aspetti teologici e di religiosità presenti abbondantemente nel nazismo sono considerati minoritari rispetto agli elementi bellici e razzisti, si considera che l’argomento trattato abbia delle peculiarità da non sottovalutare in quanto consente di leggere in un’altra luce un fenomeno, quello del totalitarismo nazista, che ha inevitabilmente segnato la storia del Novecento.