Percezione e rapimento a partire dalla riflessione di Hans Urs von Balhtasar. Quando l’arte sacra diventa annuncio.
Quando l’arte diventa annuncio
Lo scopo di questo elaborato è di proporre la “via della bellezza” come via di evangelizzazione, per la catechesi e la pastorale. Prima di tutto si tratta di dire che cos’è il bello e si è scelto di farlo ispirandosi all’opera di Hans Urs von Balthasar, il “teologo della bellezza”: infatti, Balthasar con la sua estetica teologica intende mostrare che Dio si può percepire e l’uomo, guardando il mondo, può scorgere tanti segnali della Sua presenza nelle dimensioni del bello, in un crescendo: nella bellezza della natura, nella bellezza dell’arte e nella bellezza di Cristo; in questo elaborato si è scelto di evidenziare la bellezza dell’arte. Il primo capitolo espone il pensiero di Balthasar, dalla percezione, al rapimento, alla conversione: non è sufficiente percepire, bisogna esserne degni, e testimoniare la gloria di Dio attraverso una vita quotidiana teologicamente vissuta. Il secondo capitolo inizia con l’analisi di tre opere d’arte di tre artisti differenti (Masaccio, Rubens, Dalì) e di epoche diverse (Quattrocento, Seicento, Novecento), ma con lo stesso soggetto, la crocifissione, in quanto sulla croce Gesù si rivela pienamente come Figlio del Padre. Il soggetto scelto offre lo spunto per una riflessione teologica sull’abbandono di Gesù sulla croce, tema affrontato spesso da Balthasar nelle sue opere, dove emerge un deciso cristocentrismo: al centro del cristianesimo pone la figura di Gesù, il suo amore e la sua obbedienza assoluta nei confronti del Padre. Il terzo capitolo ricalca il primo (percezione-rapimento-conversione) in chiave pratica e presenta tre opere d’arte significative della diocesi di Belluno-Feltre (una croce d’altare e due crocifissi lignei), come esempio di una “percezione” che può incantare e convertire. Vengono poi presentate alcune possibili iniziative pastorali per promuovere l’arte sacra come via di evangelizzazione, con esempi di progetti realizzati in passato, per poi focalizzare l’attenzione sulla valenza emozionale dell’arte, la quale, oltre a piacere, interpella, educa, e risana; infine, si offre l’esempio di un testimone della fede (Thomas Merton) che si è convertito grazie all’arte, come emerge dalla sua storia raccolta in forma autobiografica.