Nell’ambito dell’indagine filosofica sulla menzogna, la riflessione del vescovo d’Ippona è cruciale, in special modo perché determina ed orienta in maniera decisiva l’impostazione teorica e l’orizzonte spirituale al quale il pensiero medievale rimane fedele, se non pienamente nell’essenza metodologica, certamente nella sostanza dei fondamenti e degli esiti. Occorre attendere l’avvento della modernità perché prenda corpo […]

Nell’ambito dell’indagine filosofica sulla menzogna, la riflessione del vescovo d’Ippona è cruciale, in special modo perché determina ed orienta in maniera decisiva l’impostazione teorica e l’orizzonte spirituale al quale il pensiero medievale rimane fedele, se non pienamente nell’essenza metodologica, certamente nella sostanza dei fondamenti e degli esiti. Occorre attendere l’avvento della modernità perché prenda corpo una riflessione capace di determinare uno scostamento significativo dalle coordinate di pensiero dell’Ipponate con il contemporaneo incrinarsi della sua tradizionale rilevanza, senza per questo giungere al tramonto dell’influsso agostiniano sulla riflessione filosofica occidentale, tanto che è ancora possibile osservarne gli effetti nella forma di vere e proprie acquisizioni teoriche stabili, riguardo al mendacio.