L’evangelizzazione a 60 anni dal Concilio Vaticano 2. nei documenti del magistero
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La Chiesa cattolica, in particolare quella occidentale, sta attraversando un momento storico particolare. Da una parte, dal Concilio Vaticano II in poi, sono aumentate le indicazioni, i suggerimenti e gli sforzi del magistero volti ad incrementare un atteggiamento missionario della Chiesa in una rinnovata consapevolezza del suo compito evangelizzatore. Dall’altra, però, sembra che l’impulso che ne è scaturito non sia sufficiente, anzi ci troviamo di fronte ad una profonda crisi dove paesi di consolidata tradizione cristiana stanno vivendo un periodo di affievolimento della fede e di “scristianizzazione” e vari livelli.
Il magistero a più riprese, sottolinea in vari documenti la necessità di rivitalizzare la fede attraverso un annuncio che sappia parlare agli uomini del presente, capace di trovare nuove forme e modi per proporre all’uomo contemporaneo la novità del vangelo. Tale compito è costitutivo della Chiesa stessa, come ben sottolinea Paolo VI nell’esortazione apostolica Evangelii Nuntiandi e chiede ogni sforzo possibile da parte di tutti. In particolare, partendo dal pontificato di Giovanni Paolo II ritroviamo, a più riprese, questa particolare sollecitudine verso la nuova evangelizzazione, seguita poi da Benedetto XVI con azioni importanti come il sinodo dei vescovi italiani nell’ottobre del 2012, il motu proprio Porta fidei e l’istituzione del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Su questa scia sta continuando il pontificato di Francesco, in particolare, con l’esortazione Evangelii Gaudium, richiama la Chiesa tutta ad una conversione interna, prima di tutto personale e delle strutture, per diventare Chiesa in uscita verso tutti. La gioia del vangelo diventa quindi, per papa Francesco, il nuovo paradigma con il quale misurare la qualità della fede e delle relazioni.
Ci chiediamo dunque quali siano le forme più idonee per comunicare la fede oggi? Quali atteggiamenti e iniziative possano risvegliare il desiderio di ricerca nell’uomo di oggi? Come interpretare le indicazioni del magistero e il percorso fatto dal vaticano II ad oggi in chiave missionaria? Come comunicare la fede cercando di tenere assieme la cultura e le forme di vita odierne?
La riflessione si concluderà con alcune linee guida che non hanno la pretesa di dare indicazioni precise ma piuttosto suggerire l’atteggiamento più proficuo che emerge appunto dai documenti magisteriali. Come sottolineano l’attuale pontefice e il magistero, il percorso ecclesiale dovrà proseguire nell’ottica del primo annuncio e della testimonianza, rilanciarsi quindi all’interno degli ambiti di vita delle comunità per un’evangelizzazione che si realizza nella prossimità.
