Il matrimonio tra vita quotidiana ed ecumenismo. La riflessione di mons. Alberto Ablondi, vescovo di Livorno
Il presente elaborato, dopo aver preso in esame la figura poliedrica di mons. Alberto Ablondi nel contesto pastorale, ecclesiale e sociale della città di Livorno, con un breve excursus sulle sue esperienze pastorali, prima di diventare vescovo di Livorno il 26 settembre 1970, mette in luce la sua indiscussa capacità di comporre le fratture, il […]
Il presente elaborato, dopo aver preso in esame la figura poliedrica di mons. Alberto Ablondi nel contesto pastorale, ecclesiale e sociale della città di Livorno, con un breve excursus sulle sue esperienze pastorali, prima di diventare vescovo di Livorno il 26 settembre 1970, mette in luce la sua indiscussa capacità di comporre le fratture, il suo stile particolare, quello di dialogare con tutti, che lo renderà protagonista indiscusso nei rapporti tra le varie confessioni religiose e tra le parti sociali della città di Livorno.
Particolare attenzione è rivolta alle riflessioni di Ablondi sul tema del matrimonio ed esplicitate nella lettera pastorale del 1974 dove egli mette in luce il compito dei fidanzati, dei coniugi e della famiglia come comunità educante ed evangelizzante, testimone della fede nella Parola di Dio.
La dimensione ecumenica del matrimonio rappresenta un tema particolarmente caro all’illustre vescovo, il quale fu in prima linea nella promozione di un dialogo tra cristiani appartenenti a tradizioni diverse e in generale a fedi differenti da quella cattolica.
Il difficile ma costruttivo cammino dell’ecumenismo in relazione ai matrimoni misti e ai suoi ambiti applicativi viene approfondito, in appendice, grazie al colloquio con due coppie miste, la prima luterana-cattolica e la seconda ortodossa-cattolica e costituiscono l’occasione per verificare le intuizioni di Ablondi sul rapporto tra matrimonio e fede.
