I single
Prospettive pastorali alla luce della sinodalità
Questa tesi di ricerca si prefigge di entrare in punta di piedi in un mondo, quello poliedrico dei single, per alcuni versi ancora inesplorato e che spesso tocca corde di una fragilità non sempre percepita, né tantoméno compresa.
Lo fa adottando il metodo sinodale, mettendosi in ascolto attivo dei protagonisti e delle realtà che li circondano, per poi confluire ad alcune possibili coordinate utili per la pastorale.
Partendo da una possibile definizione del vocabolo single, con tutte le difficoltà che questo nuovo termine porta con sé, l’ascolto del reale permette di “scattare” una fotografia che inquadra la situazione attuale e da cui emerge una differenza di sguardo e approccio tra la società e la Chiesa. Vengono inoltre proposte le interviste fatte a tredici persone single che forniscono una visione “dal di dentro” della questione, corroborata da una ricerca sul campo con le impressioni emerse dalla partecipazione agli incontri offerti da tre gruppi che seguono i single cristiani sul territorio.
Grazie alla fotografia sviluppata, lo status quaestionis è incentrato sulla singletudine involontaria, ossia su quei single che vivono oggi il loro stato con un certo disagio poichè vissuto come condizione subita e non abbracciata nella libertà.
Da qui una necessaria pausa per mettersi in ascolto della Parola di Dio che, attraverso alcune figure rappresentative, fornisce alcune chiavi di lettura su cui si sono poi snodati i passaggi successi, incentrati sulla pastorale.
Nell’ascolto del dato di fede vengono ripresi i dati analizzati per ricavarne una proiezione futura, da cui emerge come i single siano un fenomeno sempre più dirompente, già intercettato nella società che ne ha compreso le “potenzialità” e la possibilità, in molti casi, di sfruttamento.
Alla luce di quanto ricavato, il trasbordante fenomeno dei single può essere letto come un segno dei tempi che invita la Chiesa tutta ad un cambio di prospettiva, a partire, ad esempio, da una rilettura della vocazione?
Tutte le riflessioni sono quindi convogliate nell’ascolto dei single per proporre una possibile riflessione sulla pastorale: quale pastorale potrebbe meglio mettersi in ascolto delle ferite dei single? Come accompagnarli nella loro singletudine involontaria? E, soprattutto, quale pastorale meglio si muove nella prospettiva della sinodalità?