Un astro a oriente. I magi zoroastriani e quelli matteani
Matteo 2, 1-12, protagonisti di questo famoso passo evangelico sono sicuramente i Magi. Anche se il vero protagonista di questa vicenda resta sempre Gesù, essi riescono a calamitare l\’attenzione dei lettori di questa pericope da molti secoli. A cosa è dovuto tutto ciò? Matteo è l\’unico dei quattro evangelisti a citarli e il suo racconto […]
Matteo 2, 1-12, protagonisti di questo famoso passo evangelico sono sicuramente i Magi. Anche se il vero protagonista di questa vicenda resta sempre Gesù, essi riescono a calamitare l\’attenzione dei lettori di questa pericope da molti secoli. A cosa è dovuto tutto ciò? Matteo è l\’unico dei quattro evangelisti a citarli e il suo racconto è scarno di particolari. Non sappiamo chi siano né da dove provengano, né il loro nome. Le uniche informazioni che abbiamo è che vengono da un non precisato oriente guidati da un fenomeno celeste che chiamano stella, portando con sé oro, incenso, e mirra per omaggiare il re dei giudei appena nato. Questa mancanza di dati ha stimolato la tradizione popolare che si è arricchita nei secoli fino a poter stabilire una carta d\’identità per ciascuno di essi.
Il presente lavoro si propone di scandagliare tutte queste tradizioni e ipotesi che si sono fatte riguardo a questi personaggi; in particolare ci soffermeremo sull\’ipotesi che vede i Magi come sacerdoti del culto zoroastriano e provenienti dall\’altopiano iranico.
Nostro scopo sarà quello di appurare se vi sia un riscontro a quello che le fonti affermano riguardo ai saggi orientali, se attualmente vi siano o meno testimonianze analoghe riportate in qualche scritto o raffigurate in qualche monumento. Per fare questo si è analizzata la società e il culto del presunto popolo di appartenenza dei Magi, cercando di carpirne, quanto più possibile, lo spirito religioso. Il nostro lavoro non vuole mettere la parola fine alla ricerca, ma fare il punto sulla situazione e se possibile fare chiarezza su questo tema. I continui progressi delle scienze archeologiche, bibliche, filologiche, numismatiche, etc. fanno ben sperare e sicuramente in futuro si potrà, se non giungere alla verità, quantomeno avvicinarvisi.
