“Abbà! Padre!… non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu” (Mc 14,36)
l’abbandono di Gesù nella sua relazione con il Padre
Questo elaborato desidera approfondire e mettere in luce il carattere dell’abbandono nella relazione di figliolanza di Gesù con il Padre/Abbà.
È guardando alla storicità e drammaticità della vita di Gesù che emerge il suo essere Figlio di Dio. La Scrittura ci offre un’immagine di Gesù che cresce nella sua relazione filiale con il Padre, una relazione consapevole, che nel tempo si trasforma e si apre al discepolo invitandolo a prenderne parte insieme a lui.
Gesù sa di essere il Figlio di Dio, afferma con forza che Dio è suo Padre, pur non pronunciando mai le parole: «Sono il Figlio di Dio» ma vivendo come Figlio.
Nel primo capitolo si cerca di rilevare dalla narrazione dei Vangeli il dinamismo di Gesù e della sua relazione con Dio. Presentando inizialmente la fenomenologia di Gesù, come metodo di indagine e di analisi del dato scritturistico, per poi prendere in considerazione alcuni episodi della vita di Gesù che maggiormente lasciano emergere elementi della relazione di figliolanza con il Padre.
Nel secondo capitolo si prendono in considerazione i dati precedentemente emersi interpretando l’esperienza di Gesù in senso filiale. Dalla lettura dei fatti è possibile approfondire la relazione di figliolanza di Gesù con il Padre/Abbà.
La preghiera al Getsemani sembra essere punto sintetico e di svolta dell’esistenza di Gesù; qui Gesù esprime il suo massimo affidamento al Padre. Questo abbandono filiale si compirà poi sulla croce, nell’offerta e consegna definitiva di Gesù al Padre.
Con la prospettiva fino a qui delineata, esperienza di fede che nel terzo capitolo cerca di delineare, è quella di Charles de Foucauld. È alla luce di quanto affermato nei primi due capitoli che Charles de Foucauld sembra vivere la sua relazione con Dio/Padre, in un cammino di abbandono reale, fiducioso e totale, che vediamo espresso nella sua esistenza, nella relazione con Dio e con gli uomini. Charles de Foucauld è un cristiano che ha saputo vivere ad imitazione dell’assoluto di Gesù di Nazareth. In particolare viene dato spazio alla meditazione del versetto di Lc 23,46 dal quale, negli anni successivi, nascerà la “Preghiera di abbandono”.
