Che cosa è mai l’uomo, perché te ne curi? (Sal 8,5)
Ricomprendere la centralità biblica dell\\\’essere umano
Sempre più studi scientifici dimostrano la correlazione tra il nostro sistema economico produttivo-finanziario e le crisi ambientali.
Leggendo l’enciclica “Laudato Sì” di Papa Francesco mi ha particolarmente colpita la frase “non c’è ecologia senza un’adeguata antropologia”. Pertanto ho ritenuto opportuno intrecciare le evidenze scientifiche con i dati Biblici per restituire, appunto, “un’adeguata antropologia” lasciandomi guidare dalla domanda “che cosa è mai l’uomo, perché te ne curi?” (Sal. 8,5).
L’elaborato si sviluppa in tre capitoli.
Nel primo capitolo, intitolato “L’antropocene: l’essere umano creatore o creatura?”, descrivo con il supporto di studi scientifici che cos’è l’antropocene (1° paragrafo), passando poi ad analizzare la modalità con cui l’uomo occidentale sta nel mondo, definendolo “creatore” (2° paragrafo). Dal terzo paragrafo il linguaggio non è più meramente descrittivo ma più precisamente teologico perché inizio a rispondere sostenendo che l’uomo è creatura-creante.
Nel secondo capitolo il ricorso alla Bibbia, e in particolare ai racconti degli inizi di Genesi 1 (1° paragrafo) e di Genesi 2 (2° paragrafo), ha permesso di delineare in modo più approfondito l’essere umano: un essere in relazione (con Dio, tra di noi, con il mondo), essere privilegiato (è ad immagine di Dio) ma caduco (essere mortale) – (3° paragrafo).
Il terzo ed ultimo capitolo, intitolato “Elogio del limite: l’essere umano e la sua creaturalità” vuole essere una riflessione sulla positività della creaturalità, del conseguente limite umano e dell’inevitabile bisogno di accettazione di tale evidenza.