Chiesa e cultura digitale
Nuove forme di comunicazione per incontrare i giovani
Da tempo la Chiesa accoglie con interesse l’importanza dei mezzi di comunicazione sociale nel favorire la sua opera di evangelizzazione. Essa comprende e riconosce che essi offrono grandi vantaggi all’uomo; se usati con discernimento, arricchiscono lo spirito, contribuendo ad annunciare il regno di Dio. A partire dal Decreto Conciliare Inter Mirifica la Chiesa si è aperta in modo evidente al mondo degli strumenti di comunicazione, definendoli come «meravigliose invenzioni tecniche», che l’uomo è riuscito a creare con l’aiuto di Dio.
Scopo di questa Tesi è esaminare il rapporto tra la Chiesa del Terzo Millennio e le nuove generazioni, che nonostante siano in ricerca di una fede autentica, assumono talvolta un atteggiamento di sfiducia nei confronti della religione. Immersi in un mondo digitale, che crea in loro spesso smarrimento e disorientamento spirituale, i giovani necessitano di figure guida in grado di accompagnarli in questo cammino di maturazione personale nella fede. La Chiesa è invitata ad accettare la sfida, cioè quella di imparare nuovi linguaggi per parlare ai giovani, soprattutto attraverso i social media. Servono perciò nuove forme di intelligenza comunicativa della fede per evitare che il messaggio ecclesiale diventi un prodotto come tanti nel vortice della comunicazione. Papa Francesco dimostra con il suo stile comunicativo come avvicinarsi ai giovani e parlare con il loro linguaggio. Ribadisce che i giovani, sia credenti che non credenti, vanno presi sul serio e non bisogna aver paura di essere provocati da loro; sostiene che è necessario interpellarli, ascoltarli e interloquire con loro. La relazione tra i giovani e la Chiesa oggi si misura anche attraverso i social media, luogo in cui è possibile avere, al di là di limiti oggettivi, una comunicazione autentica, che coinvolge e permette di aprirsi all’altro, entrando nella sua vita e viceversa. Attraverso la Rete, la Chiesa, quindi, può agire e dentro di essa trasformare la connessione in comunione: infatti è all’interno della comunione che i giovani avvertono il significato di vivere in una comunità e di riconoscersi in essa. Oltre che a lavorare per un uso corretto dei social da parte dei giovani, la pastorale ecclesiale ha la missione di «ricostruire» gli ambienti digitali per trasformarli in luoghi in cui le nuove generazioni possono vivere relazioni veritiere e autentiche, legate alla logica della gratuità, intimità e fedeltà.
