Cor ad cor loquitur
Fede, ragione e coscienza nella riflessione di John Henry Newman
«Il segno caratteristico del grande dottore della Chiesa mi sembra essere quello che egli non insegni solo col suo pensiero e i suoi
discorsi, ma anche con la sua vita poiché in lui pensiero e vita si compenetrano e si determinano reciprocamente. Se ciò è vero, allora davvero Newman appartiene ai grandi dottori della Chiesa, perché egli allo stesso tempo tocca il nostro cuore e illumina il nostro pensiero». Ormai trent’anni fa, l’allora cardinale Joseph Ratzinger esprimeva con queste parole il luminoso esempio di amore e dedizione alla verità che John Henry Newman, con la sua vita, continua a rappresentare per i fedeli e gli studiosi di ogni tempo.
Il 19 settembre 2010 Benedetto XVI ne proclamò la beatificazione, il 13 ottobre 2019 Papa Francesco lo ha canonizzato e recentemente la Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles ha chiesto ufficialmente a Papa Francesco di conferire a san John Henry Newman la dignità di dottore della Chiesa.
Questo continuo e crescente interesse è motivato dal fatto che Newman sembra rappresentare un «faro sempre più luminoso per tutti quelli che sono alla ricerca di un preciso orientamento e di una direzione sicura attraverso le incertezze del mondo, un mondo che egli stesso profeticamente aveva preveduto» (Paolo VI), tanto da essere definito da Ian Ker il “padre del concilio Vaticano II”.
Ma la riflessione e la sensibilità di Newman, racchiudono davvero questo potenziale? Egli è veramente in grado di donare nuovi strumenti e nuove direzioni all’odierna riflessione teologica?
Mosso da queste domande, il presente elaborato desidera esplorare alcuni passaggi fondamentali del pensiero di Newman, per mostrarne la ricchezza, il potenziale e, soprattutto, quella capacità profetica citata da Paolo VI, grazie a cui Newman sembra parlare proprio ai problemi del nostro tempo offrendo preziose prospettive per una riflessione teologica sempre nuova e sempre fedele.
Nello specifico, si introdurrà il lettore al contesto culturale che guidava l’ambiente accademico di Newman; agli anni passati tra le fila dei noetici di Oxford e alla nascita del Movimento di Oxford. Proseguendo, si toccheranno alcuni tra i più celebri degli University Sermons, con particolare attenzione al grande potenziale che essi racchiudono, per poi passare all’analisi della Lettera al Duca di Norfolk, in cui emergerà una riflessione sulla libertà di coscienza sorprendentemente attuale.
L’elaborato si concluderà con una riflessione sia sui contributi che la riflessione newmaniana è stata in grado di offrire al successivo Concilio Vaticano II, sia su come la sua inedita e profetica riflessione rappresenti uno strumento capace di orientare l’odierna riflessione teologica in ambito sia fondamentale che pastorale.
