Credere: esperienze di fede nella fragilità e vulnerabilità della vita
Dietrich Bonhoeffer ed Etty Hillesum
Come si può vivere la fede nel contesto contemporaneo, in condizioni di fragilità,
di limite e di dolore sociale e relazionale?
In un contesto di limite la fede viene esclusa, posta sulla soglia o, contrariamente rischia di
diventare una richiesta incessante a Dio, considerato onnipotente e ponendolo come controfigura
dell’uomo, il quale si ritira dalla guida della propria vita.
L’esperienza della fede può stare nella fragilità umana e ne sono di esempio Dietrich Bonhoeffer
ed Etty Hillesum.
Entrambi hanno creduto stando nel limite e hanno ripensato all’ idea di Dio non più onnipotente
ma debole.
Oggetto e ambito disciplinare: La fede vissuta nella fragilità della vita; l’ambito disciplinare è di
tipo filosofico/teologico
Metodo seguito: si cerca di analizzare l’esperienza di fede vissuta nel limite, di Bonhoeffer e della
Hillesum, attraverso una particolare attenzione ai loro scritti biografici.
Articolazione dell’esposizione: nel primo capitolo prende in esame in quale modo D. Bonhoeffer
ha vissuto la fede attraverso l’azione responsabile; il secondo capitolo espone in quale modo E.
Hillesum viva la fragilità nell’amore compassionevole; il terzo capitolo analizza l’idea di Dio
debole che nasce da entrambi i personaggi, nel momento in cui vivono e hanno fede nella fragilità
della vita. Infine il quarto capitolo espone in quale modo la fragilità sia una possibilità di dono per
l’altro e per Dio.
