Cristiani e/o buddhisti?
due casi teologicamente controversi ma interessanti di “identità complesse”: R. Panikkar e P. Knitter.
Un confronto serio e approfondito tra il cristianesimo e il buddhismo è ancora debole e la poca conoscenza relativamente al loro rapporto perpetua l’idea che sia impossibile trovare dei punti di contatto. La mia ricerca vuole evidenziare, attraverso la prospettiva delle “identità complesse”, che non ci sono soltanto aspetti di discontinuità ma anche elementi di ingente affinità. Ho preso in considerazione Raimon Panikkar e Paul Knitter, due teologi che hanno vissuto esperienze religiose plurali, in particolar modo, accanto a quella cristiana, quella del buddhismo mahayana. La grande apertura nei confronti delle dottrine e della pratica buddhista ha permesso loro di comprendere in modo più soddisfacente i contenuti della loro fede cristiana: a Panikkar sono state offerte intuizioni di ricerca filosofica e teologica, mentre Knitter ha potuto chiarire quelle perplessità riguardo al proprio credo che lo turbavano. Se Panikkar dichiara: “sono partito come cristiano, mi sono scoperto indù e ritorno come buddhista, senza aver mai cessato di essere cristiano” e Knitter: “senza Buddha non potrei essere cristiano” la questione è: si accetta una doppia identità? Si può essere cristiano e buddhista, oppure è impossibile dal punto di vista teologico una doppia appartenenza?
