“Curare un albero, un filo d’erba, un atto di misericordia… per me è un atto sacro”
dall’esperienza di Sorella Maria alla Laudato si’. Una lettura teologico-spirituale per una conversione e spiritualità ecologica.
Coniugando tradizione e novità, attingendo dal monachesimo antico, dalla spiritualità benedettina e francescana, Sorella Maria, al secolo Valeria Pignetti, inaugura nel 1926 all’Eremo di Campello sul Clitunno un’inedita forma di vita evangelica, che costituisce un riferimento significativo per la ricerca spirituale del Novecento, in Italia e non solo. Vogliamo concentrarci, nella presente indagine, sulla visione della creazione maturata nell’esperienza di Campello, in particolare indagando gli aspetti che connotano il contatto con il creato come interazione col sacro. Attraverso un’analisi delle fonti edite ci proponiamo di focalizzare l’attenzione sull’emergere, nell’esperienza spirituale di Sorella Maria, del riconoscimento della creazione quale espressione della natura estetica della Rivelazione e di cogliere le dimensioni proprie di una spiritualità ecologica.
Il confronto con la prospettiva delineata a riguardo da papa Francesco, in particolare nel sesto capitolo dell’enciclica Laudato si’, ci aiuterà a vagliare la portata profetica e attuale della visione della Pignetti.
Entrare in contatto con il creato può divenire una via di accesso al sacro, una via esperienziale di avvicinamento al Trascendente, una modalità primaria per far nascere l’atteggiamento della cura verso la casa comune.