Facoltà Teologica del Triveneto: Progetto THESIS Fttr

Tipologia Tesi: Baccalaureato in Teologia

  • Dai banchi di corallo al senso morale

    ricadute della naturalizzazione della morale sulla comprensione dell’uomo.

    La teoria dell’evoluzione per selezione naturale elaborata da Charles Darwin ha suscitato reazioni contrastanti fin da quando è stata pubblicata, sia in ambito scientifico che in ambito religioso. Certamente è uno dei contributi più importanti «che la scienza abbia fornito nel XIX secolo ad una nuova concezione filosofica della natura e dell’uomo», con «una ricaduta diretta e rilevante sulla nostra stessa autocomprensione». È proprio quest’ultimo aspetto che andremo ad indagare più nello specifico nel presente elaborato, poiché molte sono le domande che le tesi del naturalista inglese, e di chi si è ispirato poi al suo pensiero, hanno sollevato in antropologia (filosofica e teologica). Domande che non possono essere ignorate.
    L’intera teoria esposta da Darwin nelle sue opere farà solo da sfondo al nostro lavoro, in quanto nel primo capitolo ci concentreremo su un suo aspetto specifico che è solamente accennato nella sua opera più conosciuta, L’origine delle specie, e che invece egli tratta in maniera molto più puntuale ne L’origine dell’uomo e la selezione sessuale e, in maniera ancora più libera, nei suoi Taccuini filosofici. Stiamo parlando del suo pensiero circa l’origine del senso morale, un’ipotesi ancora oggi molto discussa, perché mina uno di quegli aspetti più comunemente ritenuti propri solo dell’essere umano.
    Nel secondo capitolo prenderemo in esame come altri scienziati hanno portato avanti il cammino di naturalizzazione della morale. Ci muoveremo tra diverse posizioni (senza poterle prendere in considerazione tutte, per ovvi motivi), passando anche per i due estremi: da chi rifiuta l’idea a chi invece la radicalizza fino ad assolutizzarla. In questi ultimi decenni sono in particolare le neuroscienze che mettono in discussione «l’idea che tra noi e la restante parte del mondo animale […] esista una differenza o distanza essenziale (o, come si usa dire, “abissale”) dalla quale far discendere una differenza di valore intrinseca» e questo susciterà ancora più domande.
    Nel terzo capitolo raccoglieremo le provocazioni che le scienze contemporanee ci offrono per vedere come queste hanno spinto i teologi a scendere in campo con un rinnovato atteggiamento di dialogo e di accoglienza critica, guidati anche dalle indicazioni della costituzione pastorale Gaudium et spes e da altri documenti magisteriali che negli anni si sono succeduti. Proveremo, quindi, ad analizzare la questione dal punto di vista dell’antropologia teologica, osservando come, di fronte alle tante domande aperte, in questi ultimi anni siano state proposte anche delle valide piste per continuare la riflessione e tentare di capire, in un dialogo transdisciplinare, «se l’uomo è un essere spirituale con una volontà (libera) o se è solo il prodotto del suo cervello e dell’attività neuronale».



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