“Dalla Fortuna alla Provvidenza. I libri di Ester e il ciclo pittorico del Veronese a San Sebastiano”
Il presente lavoro intende affrontare la questione tanto dibattuta della Presenza di Dio e della Sua Provvidenza all’interno dei due testi di Ester, l’ebraico ed il greco, che su questo tema differiscono, e mostrare che le angosce del nostro tempo, così come il modo di agire di Dio per risollevare il Suo popolo dalle situazioni […]
Il presente lavoro intende affrontare la questione tanto dibattuta della
Presenza di Dio e della Sua Provvidenza all’interno dei due testi di Ester, l’ebraico ed il greco, che
su questo tema differiscono, e mostrare che le angosce del nostro tempo, così come il modo di agire
di Dio per risollevare il Suo popolo dalle situazioni sfavorevoli, non sono così diverse da quelle
descritte nel racconto. Si vuole poi mettere in luce, a partire dalle preghiere dei due protagonisti Ester
e Mardocheo, il valore dell’intercessione e l’importanza della collaborazione umana per la riuscita
del piano salvifico divino. Infine, il capitolo artistico vuole porsi come una proposta di «esegesi
figurale» della Parola: «Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili» (1Pt 5,5), mostrando diverse
letture del ciclo pittorico in oggetto che declinano il tema in situazioni storiche molto concrete, legate
all’epoca del Veronese e al contesto in cui si trovò ad operare. Analisi della presenza di Dio e della Provvidenza nei libri di Ester considerati canonici per la Chiesa Cattolica (la versione ebraica del Testo Masoretico e quella greca dei LXX) e nel ciclo pittorico delle «Storie di Ester» di Paolo Veronese conservato nella chiesa di San Sebastiano a Venezia.
