Guardare il mondo con occhi spalancati
Scenari della compassione
Il presente lavoro tratta il tema della compassione, un modo di sentire l’altro nella sua alterità, l’altro come mente incarnata e come corpo vivente, abitato da desideri e da passioni, l’altro che ha una prospettiva sul mondo, dotata di senso e diversa dalla mia.
Il metodo utilizzato è fondamentalmente analitico – argomentativo, con l’intento di far lavorare il concetto sulla base dell’interrogativo filosofico. Si tratta in particolare di un attenzione fenomenologica volta a praticare l’epochè del personale punto di vista per dare spazio alla scoperta e alla conoscenza.
L’elaborato è suddiviso in tre parti e nel procedere dell’analisi l’intento è quello di aggiungere nuovi tasselli per una maggiore comprensione del tema. Il primo capitolo comprende la delimitazione della cornice teorica a partire da brevi considerazioni sull’etimologia e sulla storia del concetto di compassione, così come è stato analizzato in filosofia e in teologia. Il secondo capitolo è dedicato a Edith Stein e in particolare alla sua riflessione sulla struttura della persona e sul concetto di empatia. Infine, nel terzo capitolo ci si sofferma sulla declinazione di una parola che nel pensiero di Martha Nussbaum dice la felicità, si tratta della parola fioritura (flourishing). Nella sua ottica si riflette sul cosiddetto problema classico delle emozioni, della loro “irrazionalità” e quindi inaffidabilità, parzialità, passività, ma anche sul problema della difficoltà di trasformarle in azione, di andare al di là della loro natura reattiva, sentimentale. Infine si prova a mettere in luce il legame tra la valorizzazione delle emozioni umane nella loro caratteristica originaria e una concezione dell’uomo come essere finito, corporeo, che per realizzare ciò che ha valore per la sua vita deve fronteggiare la propria fragilità e vulnerabilità.
