Il cammino della gioia. Una proposta per vivere la gioia nel Salmo 126
Una proposta per vivere la gioia nel Salmo 126
La gioia! Che cosa è? La gioia può avere tante definizioni, quindi si potrebbe rispondere in diversi modi. Questa tesi vuole incoraggiare la consapevolezza del vivere oggi «qui» e «questo nostro presente» come cammino verso la gioia piena, cioè la vita eterna che, vivendo bene in questa terra, ha fin da ora il suo inizio. Il Salmo 126 offre molteplici spunti di riflessione. Io ho orientato la mia analisi sotto il profilo della gioia.
L’itinerario che ho proposto parte dalla prospettiva offerta dal Salmo 126, che ho anzitutto contestualizzato nel salterio, non senza aver parlato dei salmi in generale. Quindi il mio percorso è passato attraverso il contributo offerto da autorevoli autori (quali P. Beauchamp, G. Ravasi, E. Zenger, A. Schokel, T. Lorenzin e V. Scippa, etc).
La gioia è un’esigenza profonda dentro ogni uomo e si manifesta nella misura in cui ogni persona risponde alle proprie capacità e ai propri limiti. Si tratta comunque di un’esigenza da riconoscere e chiamare per nome. Fare questo non rende estranei al proprio contesto di vita concreta, anzi è proprio dalle reali situazioni quotidiane e paradossalmente specie da quelle che provocano dolore e sofferenza, che il proprio desiderio diventa più nitido. E quando è ben tratteggiato, il desiderio diventa sogno che per essere realizzato ha bisogno di due elementi fondamentali: speranza e fiducia. Pur nella sofferenza, speranza e fiducia possono diventare linfa di coesione fra le persone, tanto da orientarle verso un sogno comune di gioia. Così come è vero che l’uomo è un “animale sociale”, fatto cioè per vivere non da solo ma con gli altri, è altrettanto vero che la gioia è tale solo quando è condivisa. Perciò nell’ultimo capitolo ho contestualizzato il concetto di gioia condivisa, facendo anche dei riferimenti, se pur sommari, alla mia esperienza in Nigeria, un mondo culturalmente ricco di ritmi, canti e colori: tutte pennellate che dipingono la gioia condivisa.