Il Go’el: mediatore della redenzione.
Uno studio introduttivo su Levitico 25,25 ss.
L’elaborato indaga il concetto di redenzione nella teologia dell’Antico Testamento. Esposta in modo schematica la varietà del concetto di redenzione nell’Antico Testamento si è proceduto ad una indagine che si focalizza sulla terminologia usata nel testo biblico e si concentra su di una particolare porzione di un testo biblico di centrale importanza per la fede ebraica.
Metodologicamente lo scritto analizza i termini ebraici utilizzati per esprimere il concetto di redenzione: il sostantivo kofer e le radici verbali phd e g’l. Ogni termine ebraico esprime una sfumatura diversa del concetto di redenzione, in particolare le radici verbali phd e g’l sono utilizzati per indicare una diversa azione di redenzione esercitata da Dio verso il suo popolo. È in particolare la radice g’l ad esprimere un’azione giustificata da una relazione originaria nei confronti di colui che viene riscattato ed è proprio da questa radice verbale che deriva il sostantivo go’el.
Prendendo le mosse da questa analisi terminologica si è scelto di circoscrivere l’ambito dello studio del termine go’el all’interno del libro del Levitico alla luce della straordinaria importanza il libro riveste nella fede ebraica e per la comprensione della cultura, della teologia e delle istituzioni religiose dell’antico Israele. È proprio in Levitico che si trova una descrizione delle funzioni e del ruolo del go’el all’interno delle normative giuridiche, delle responsabilità sociali e della coesione familiare nell’ambito della tradizione ebraica.
Infine, partendo dallo studio della redazione e del significato teologico del Levitico per la fede ebraica, si è tratteggiato il valore teologico che il go’el assume all’interno di questo scritto riconoscendo attorno a questa figura giuridica una funzione teologia centrale: quello di mediatore della redenzione operata da Dio per il suo popolo ed in particolare di custode dell’Allenza garantendo la separatezza popolo ebraico dalle altre nazioni e quindi la sua santità.