Facoltà Teologica del Triveneto: Progetto THESIS Fttr

Tipologia Tesi: Laurea in Scienze Religiose

  • Il mito

    Dall’approccio fenomenologico di M.Eliade al nuovo mito di W. Pannenberg

    Se oggi parliamo di mito, come è inteso nel pensiero comune, lo consideriamo come espressione culturale lontana dal nostro modo di comunicare e inadeguata ad esprimere la realtà che ci circonda e la complessità della realtà umana.
    Con la secolarizzazione, la demitizzazione di Bultmann e i vari approcci oggettivanti di stampo illuministico al tema del mito, che lo hanno “tenuto lontano” dalla realtà relegandolo al compito di racconto, favola o approccio irrazionale, abbiamo assistito alla morte del mito.
    Si è favorito nel corso dei secoli un approccio razionalistico alla realtà, che ha preso le distanze da tutto ciò che era carico di mitologia.
    Il mito invece al pari del linguaggio scientifico è portatore di un significato profondo e veritiero: è il canale comunicativo che coniuga l’azione, il pensiero, i sentimenti e le aspirazioni umane, e che ha influito e influisce ancora oggi sui comportamenti e le consuetudini di grandi porzioni della società umana.
    Nel corso dei miei studi mi sono interessato al tema del mito notando in esso una realtà capace di superare quella razionale soprattutto per ciò che riguarda i rapporti con il divino.
    In questo lavoro cercherò di proporre una breve introduzione alla comprensione mitica dell’attuale realtà religiosa, sottolineando come essa vada ad integrare e non venga sorpassata da quella razionale-filosofica.
    L’analisi del mito che propongo in questo lavoro opera su diversi fronti.
    In primis ci preoccuperemo di dare una definizione completa di mito dal punto di vista fenomenologico: seguendo le tracce del grande storico delle religioni Eliade cercheremo di descrivere in che rapporto sta con la realtà, quale definizione di esso possiamo darne in relazione con l’esperienza.
    Andremo poi ad analizzare l’utilizzo e la critica che fa del mito la rivelazione ebraica prima e cristiana poi. È il mito che incontra la storia, il mito che si sente legato alla storicità ma che ha sempre bisogno di un aggancio nel passato fondante.
    Attraverso un’analisi dei principali stravolgimenti avvenuti nella storia del pensiero cercheremo di mettere a fuoco dapprima l’incontro del mito con la nascita della filosofia, cioè del pensiero logico-razionale, poi l’incontro del mito con l’ideologia illuminista in particolare nella critica alla demitizzazione operata da Bultmann, ed infine analizzeremo il mito nella prospettiva romantica con il recupero e la rivalutazione dello stesso nella prospettiva Schellighiana.
    L’ultimo passo che faremo sarà quello di rielaborare l’approccio fenomenologico di Eliade nella prospettiva del cristianesimo e in particolare del nuovo mito cristiano proposto dal teologo tedesco W. Pannenberg. Egli tenta di riabilitare il mito nella prospettiva ebraico-cristiana a partire dalla storicità. Da qui il termine nuovo mito in quanto esso si pone in netta discontinuità con le religioni mitiche dei popoli antichi, le quali non sopportano la storicità. Nel suo grande lavoro egli tenta di conciliare storia e mito nel tentativo di storicizzare l’universale.
    Al termine di questo percorso articolato, capiremo che quel mito che nelle religioni antiche fondava il presente, perché ambientato in un tempo primordiale, con l’ebraismo prima e col cristianesimo poi, entra in rapporto con la storia e sposta il suo baricentro non più nel passato delle origini, ma nel presente storico e nel futuro dell’ eschaton.
    Perciò nel cristianesimo è opportuno parlare di “nuovo mito”, distinguendolo da ogni possibile astrazione razionale dal fondo irrazionale che abita la ragione stessa, cogliendone la potenziale valenza di universalizzazione del concreto, che resta concreto, nell’evento accaduto nella storia, e che proprio per questo, attraverso la figura simbolica e mitica, può raggiungere tutti i tempi e tutti i luoghi, senza esaurirsi e senza perdere la propria e originaria storicità.



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