La libertà nel dialogo tra neuroscienze, fenomenologia e teologia
La rivoluzione scientifica ha prodotto una separazione netta tra la scienza e la teologia, separazione che ha talvolta generato contrasti molto forti e incapacità di dialogo. Oggi questa contrapposizione si è dissolta nel diffuso agnosticismo della scienza mentre la teologia e la filosofia tentano un nuovo incontro, basato su un confronto sereno e proficuo che […]
La rivoluzione scientifica ha prodotto una separazione netta tra la scienza e la teologia, separazione che ha talvolta generato contrasti molto forti e incapacità di dialogo. Oggi questa contrapposizione si è dissolta nel diffuso agnosticismo della scienza mentre la teologia e la filosofia tentano un nuovo incontro, basato su un confronto sereno e proficuo che non annulli le specificità di ciascuno. Ciò è ancora più vero nel caso delle neuroscienze dove le nuove tecnologie quali l’imaging e la genetica stanno portando a nuove acquisizioni che hanno un enorme impatto sulla concezione della persona umana e sulle sue proprietà fondamentali quali la coscienza, la dignità e la libertà.
Il tema della libertà è stato scelto tra i tanti possibili come l’argomento chiave per il confronto tra le neuroscienze, la neuro-fenomenologia e la teologia. I recenti risultati neuroscientifici, come la scoperta dei neuroni specchio, hanno permesso di superare il materialismo che relegava la libertà a puro meccanismo determinista e offrire una prospettiva non determinista, più aperta circa l’esistenza della libertà dell’uomo. Questa nuova posizione emergente viene raccolta con favore e ulteriormente elaborata dalla fenomenologia e dalla filosofia che fanno scaturire la libertà non solo dai meccanismi neurofisiologici ma dal rapporto intersoggettivo su cui si innestano le relazioni umane. La teologia deve essere pronta raccogliere le sorprendenti novità neuroscientifiche che permettono un nuovo dialogo interdisciplinare ed essere disponibile a partire dal concetto di libertà naturalizzata proposto dalle neuroscienze per confrontarlo con quello proprio della Rivelazione. In particolare, come esempio da assumere nella discussione è la libertà mostrata da Gesù; una libertà che riflette quella trinitaria fondata sulla relazione d’amore tra il Padre ed il Figlio nello Spirito. Nell’intraprendere il percorso di confronto tra la teologia e le neuroscienze ci deve essere la consapevolezza che si possono incontrare attriti e distanze significative tra di loro, ma anche la speranza che sia possibile raggiungere convergenze positive sul concetto di libertà, rappresenta il fondamento necessario per la costruzione di un solido e trasparente dialogo interdisciplinare, basato sulla stima reciproca e che può portare alla definizione di un nuovo cammino comune tra teologia e neuroscienze.
