La relazione fra ragazzo e educatore a fronte dell’allontanamento dai percorsi parrocchiali
elaborazione di alcuni criteri di lettura
L’interruzione dei cammini formativi parrocchiali da parte di buona parte dei ragazzi adolescenti suscita domande critiche sul contesto ecclesiale. Il lavoro mira a definire alcuni criteri affinché l’educatore possa comprendere il cammino di maturazione del ragazzo, essere più efficace nel suo ruolo e così maggiormente a servizio di chi gli viene affidato.
Nella prima parte della ricerca, si evidenzia il profondo cambiamento di società: le trasformazioni socioculturali etichettate come modernità e post-modernità determinano dinamiche che condizionano lo sviluppo della persona, in primis nella formazione dell’identità, poi nel ruolo della religiosità e nella percezione di cosa sia spirituale. In un contesto molto diverso dai decenni precedenti, il divenire adulti e l’acquisizione di un’identità religiosa avvengono secondo modalità differenti.
Nella seconda parte, grazie ai contributi psico-pedagogici, si studia come avvenga lo sviluppo della persona, sia umanamente sia sotto il profilo di fede, in particolare durante la fase adolescenziale; si evidenzia quali sfide il ragazzo affronta, cosa cerca, quali modalità e strategie adotta, come incide il contesto di relazioni, quali fattori lo aiutano e quali lo ostacolano. Quindi, si cercano i kairoi, i segni della presenza di Dio nel tempo presente; si utilizza il metodo di teologia pastorale elaborato da Étienne Grieu, il quale propone una messa in risonanza fra racconti di uomini e donne contemporanei e i testi biblici. In questo lavoro, si mettono in risonanza la storia di una ragazza contemporanea, Elena, e la storia biblica di Giuseppe; in questo modo si evidenziano le correlazioni fra le storie e le assonanze con lo studio psico-pedagogico svolto, permettendo un discernimento sulle storie di altri giovani.
Si conclude raccogliendo le quattro conversioni avvenute nella rilettura del percorso svolto; questi sono i punti cruciali per porsi in modo nuovo davanti alla realtà giovanile: il passaggio da uno sguardo ‘sui giovani’ a uno sguardo ‘sul giovane’, l’affrontare le domande di vita piuttosto che i contenuti dogmatici di fede, l’attenzione sulla figura dell’educatore, quale volto di Chiesa si pensa e si vuole realizzare. Il cambiamento di prospettiva che ne risulta non tocca soltanto il servizio di educatore, ma è contemporaneamente una provocazione ecclesiale: un cambiamento personale è strettamente legato e interdipendente da un cambiamento comunitario. Grazie ad alcuni contributi della teologa Serena Noceti, si prospettano tre direttrici di intervento affinché tutta la comunità possa essere maggiormente missionaria.