La ricchezza in Qohelet
la vanità del capitalismo
Del libro di Qohelet sono analizzati tre brani, che parlano della ricchezza materiale, cioè del possesso di denaro e di beni in generale.
L’elaborato si propone di individuare da una parte i valori positivi della ricchezza, dall’altra gli aspetti negativi che possono derivare da essa.
Da questa analisi emerge il pensiero di Qohelet: la ricchezza, come frutto del lavoro e della fatica, è positiva e fonte di giusta soddisfazione; tuttavia, essa non può e non deve essere fonte di gioia profonda, perché è transitoria, così come ogni aspetto della vita umana.
In conclusione, si pone in evidenza che la gioia autentica e duratura, cioè la gioia che non rientra nella categoria di “hebel”, proviene da Dio: infatti, dal messaggio di Qohelet questa gioia risulta essere dono di Dio.
In ultima analisi, Qohelet ci insegna che la ricchezza materiale non deve distogliere l’uomo dalla sua vocazione religiosa.
Applicando questo messaggio ad oggi, ne possiamo dedurre che il capitalismo cela il rischio che l’uomo perda di vista la sua natura spirituale.