L’amore preferenziale per i poveri nelle encicliche sociali di Papa Francesco
la Fraternità Francescana di Betania come un esempio concreto.
Con l’incarnazione, passione, morte e resurrezione di Gesù, Dio mostra chiaramente fino a dove si è spinto il suo amore per gli uomini che sono oppressi, curvati o, semplicemente perduti. Gesù con la sua vita, attraverso gesti e parole, ha
rivelato l’amore preferenziale per i poveri e i miseri, in quanto sono essi ad incarnare e testimoniare la beatitudine (Lc 6,20) e in essi occorre saper riconoscere e servire Gesù stesso (Mt 25,40). Nello stile evangelico cresce e si sviluppa la prima comunità
ecclesiale, la cui testimonianza deve diventare sempre di più un esempio di accoglienza e di servizio (Gc 2,1-13). Ad oggi, per la Chiesa, dunque, la scelta preferenziale per i poveri corrisponde alla sua missione evangelizzatrice, cioè vuol dire rispondere, prima di tutto, alla Parola di Dio.
La tesi si compone di tre capitoli: il primo attraverso lo studio esegetico di Lc 10,25-37 intende dimostrare il fondamento teologico del concetto di amore preferenziale per i poveri alla luce del comandamento dell’amore insegnato da Gesù.
Il secondo capitolo circoscrive e definisce il concetto di opzione preferenziale per i poveri mediante l’analisi dell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium, dell’enciclica sociale Laudato si’ e dell’enciclica sociale Fratelli Tutti di papa
Francesco.
Il terzo capitolo presenta la realtà della Fraternità Francescana di Betania e dell’Associazione Betania Francescana annessa, come esempio concreto di quell’amore preferenziale per i poveri, che si esprime in molteplici attività caritatevoli.