“Le due città prendono vita da due amori”
Lo sviluppo del tema delle due città nelle opere di Agostino
La tesi prende in esame il tema che tratta lo sviluppo dell’idea delle due città e del loro rapporto che affiora nella mente di Agostino già prima di scrivere il De Civitate Dei. Nel percorso abbiamo considerato l’evoluzione del suo pensiero sul tema considerandone lo sviluppo storico progressivo nei vari testi e, oltre ad averli contestualizzati, abbiamo provato a cogliere quali sono le affinità e le differenze tra i vari passi scelti che sono presenti in molte opere di Agostino. L’analisi riguarda brani scelti tratti da: il De Vera religione, il De Catechizandis rudibus, il De Genesi ad litteram, le Enarrationes in Psalmos e il De Civitate Dei, che costituisce il centro della nostra trattazione. Per ogni opera abbiamo presentato a grandi linee il contesto e il contenuto, evidenziandone i temi principali, per poi occuparci dei passaggi specifici in cui si ritrova il tema delle due città. Nei primi quattro capitoli abbiamo visto l’evoluzione dell’idea delle due città: si passa da un’idea singolare di uomo a quella di generi umani o popoli, fino ad arrivare a parlare di due civitates opposte. Le due città risultano generate da due amori che nel commento ai Salmi verranno identificate con Babilonia e Gerusalemme, ma anche Roma e la Chiesa. Nell’ultimo capitolo si chiarisce che le due città non coincidono con lo Stato e la Chiesa: qui Agostino immette un principio teologico della storia o metastorico, presente fuori dalla storia, che risiede nella scelta personale di ciascuno di appartenere con il proprio amore all’una o all’altra città. Inoltre, si sviluppa il tema centrale dell’amore: si passa dalla riduzione dell’amore alle sue passioni all’amore del prossimo, dall’amore che conduce alla legge morale si passa a due amori che si oppongono: l’amor dei e l’amor sui che si risolvono nel metodo dell’amore sociale: quest’ultimo ci introduce al tema della pace e della speranza di cui lo scritto è manifestazione visibile.
