Le tentazioni di Gesù nel deserto
Nei Vangeli Sinottici
L’intento della tesi offre lo spunto per una riflessione biblica -esegetica sull’origine del racconto delle tentazioni di Gesù nel deserto, nei vangeli sinottici Ho cercato di affrontare con un metodo di ricerca bibliografico gli aspetti teorici, storici, dell’origine del testo, ponendo l’accento su posizioni differenti: 1- se il racconto è il frutto della prima comunità cristiana; 2- se è stato narrato da Gesù stesso; 3- se è pura invenzione assimilandolo così ad una parabola. L’articolazione dell’elaborato verte su tre capitoli e una conclusione. Il primo propone una breve riflessione della prova della fede partendo dal peccato di origine in A.T., all’offerta della precarietà umana come condizione permanente della missione di Gesù nei tre sinottici del N.T in particolare alle tre tentazioni subite nel deserto. Gli effetti interpretativi dei testi di Marco, Matteo e Luca hanno mostrato difficoltà esegetico ed ermeneutico. Il secondo affronta in modo strutturale e redazionale i testi di Matteo e Luca partendo dalla notizia di Marco e la fonte Q. Il terzo dedica l’esegesi dei due brani di Matteo e Luca mettendoli a confronto, in parallelo, per significati e posizioni diverse. Per mettersi nella prospettiva dei racconti, sono partita dalle parole attribuite a Gesù che menzionano tre citazioni del Deuteronomio (8,3; 6,16;6,13;) e che richiamano tre degli episodi principali del soggiorno di Israele ne deserto .Luca nel suo vangelo tende a smorzare il carattere propriamente messianico proposto da Matteo, per accostare le tentazioni del Cristo agli sforzi che provano quotidianamente gli uomini .In Luca Gesù è il punto di partenza di una umanità rigenerata , in Matteo è l’obbedienza al Padre .Infine concludo con una breve riflessione su ciò che mi ha evocato questo studio e sulla profonda e reale diagnosi di Don Tonino Bello che ci esorta a praticare gli unici veri poteri dei segni come la, la carità, l’umiltà che ci conducono ai piedi della croce conquistando la vera libertà che disturba il “manovratore”.
