L’essere piccoli di fronte a Dio. La misericordia di Dio e l’eucaristia in san Charles de Foucauld e santa Teresa di Lisieux
Nella presente ricerca tratto i temi della misericordia e dell’eucaristia nei santi Charles de Foucauld e Teresa di Lisieux (in seguito TdL e CdF) per come emergono dalla loro vicenda e per come hanno influito sul loro cammino spirituale e sulla loro stessa esistenza. Charles e Teresa: due anime conquistate da Gesù a cui hanno […]
Nella presente ricerca tratto i temi della misericordia e dell’eucaristia nei santi Charles de Foucauld e Teresa di Lisieux (in seguito TdL e CdF) per come emergono dalla loro vicenda e per come hanno influito sul loro cammino spirituale e sulla loro stessa esistenza. Charles e Teresa: due anime conquistate da Gesù a cui hanno legato tutto sé stessi. Nell’attuale mondo tecnologico e razionale che non crede più esista un Dio che ci possa salvare e tanto meno crede che a questo Dio noi possiamo veramente interessare, ecco che lo Spirito Santo suscita per tutti noi questi due testimoni che, vissuti appena un secolo fa, ci aiutano a credere che una relazione vera e profonda con Gesù è possibile fin da questa vita come grazioso anticipo di un pieno compimento futuro. Sono esempi viventi per aiutarci a scoprire e a credere, oggi e sempre, in quella intimità che Gesù vuole e può intrattenere con ciascun’anima umana indipendentemente dalle sue concrete condizioni storiche. Dopo aver presentato i tratti fondamentali della loro biografia e dell’ambiente in cui vissero affronterò i due temi proposti così come emergono dai testi da loro stessi composti, parole frutto della meditazione e della riflessione sulla loro vita guidate dalla luce del vangelo. Tralascio, per limiti di spazio, altre tematiche altrettanto importanti quale, in primis, l’aspetto missionario dei due santi, anche se degli echi si ritroveranno nel corso dello svolgimento dei temi trattati. La cosa che più mi ha colpito e che mi sembra particolarmente significativa oggi è la loro incrollabile certezza di essere preventivamente amati da Gesù, certezza che ha consentito loro di relazionarsi con Lui nell’unico modo possibile ovvero nella risposta. Il loro diventare piccoli di fronte a Dio nell’accettazione della propria debolezza e del proprio nulla ha consentito a Gesù di operare fattivamente nella loro vita. Il loro cammino è certamente proseguito con l’approfondimento della conoscenza del Signore attraverso la lettura e la meditazione delle Sacre Scritture, innanzitutto del vangelo, nell’assidua preghiera contemplativa e nelle relazioni intrattenute col prossimo che hanno permesso loro di giungere a una conoscenza di Gesù non tanto intellettuale o immaginativa, ma spirituale ovvero sostenuta da Colui che li «guiderà a tutta la verità» (Gv 16,13). Il concreto vissuto li conforma a Colui che instancabilmente cercano garantendo sia di rendere vera, nella rassomiglianza, quella conoscenza, sia di realizzare quell’unità tra relazione intima d’amore con Gesù e relazione col prossimo. La vera carità cristiana che vivono consente loro di amare proprio come ama Gesù e questo diviene possibile perché attingono dal suo amore immesso nel loro cuore per mezzo della santa eucaristia. Questi non sono due santi solo contemplativi o solo attivi, ma possiedono ambedue le qualità, cambia solo la modalità con cui hanno condotto la loro vita che è unicamente l’aspetto esteriore attraverso cui guardare al nocciolo del loro messaggio e della loro testimonianza ancora pienamente attuale.