Lia e Rachele
due sorelle tra rivalità e solidarietà
Questo studio intende rileggere e indagare le figure bibliche di Lia e Rachele nel loro essere sorelle, prima ancora che figlie di Labano e mogli dello stesso uomo, Giacobbe. La prospettiva è quindi originale rispetto a molti altri lavori esegetici che riconducono, in un modo o in un altro, le due donne all’universo maschile dominato prima dallo scaltro padre e poi dall’intraprendente marito.
Partendo da un testo biblico apparentemente scarno e povero di descrizioni e dialoghi, tracciamo un identikit delle due donne, diverse per aspetto esteriore e personalità, ma fatalmente vincolate l’una alla vita dell’altra dagli eventi della loro vita. Dalla comune vita familiare all’interno del clan di Labano, all’incontro con Giacobbe – che s’innamora di Rachele ma che subirà attraverso l’inganno l’unione coniugale con Lia – , fino all’esperienza della maternità, che diventa terreno di conflitto e di competizione tra le due donne, e preludio all’inizio di una nuova vita familiare lontano dal padre e dai fratelli: il percorso biografico di queste matriarche svela qualcosa della loro identità che va oltre le letture stereotipate della tradizione midrashica ma anche quelle ideologiche e critiche delle autrici femministe. In questa identità svelata ha un suo peso il rapporto con Dio, a cui ognuna delle due donne si rivolge per poter realizzare le proprie speranze, contribuendo al progetto della discendenza benedetta di Giacobbe e trovando al tempo stesso legittimazione e considerazione dentro la comunità.
Un ampio spazio viene dedicato al tema della maternità/sterilità, che si intreccia a quello dell’amore per il marito, come ambito di realizzazione personale e al tempo stesso terreno di lotta e causa di gelosia tra le due sorelle-rivali. Quello che emerge però alla fine dell’analisi, nella conclusione sfumata e appena accennata alla differente morte e sepoltura delle due mogli di Giacobbe, è un substrato di condivisione femminile e ideale che supera la rivalità contingente e lega le due donne nel progetto in cui Dio le ha collocate evitando una lacerazione che sarebbe stata distruttiva per la nuova famiglia creata da Giacobbe. Lia e Rachele, dopo tutto, vivono insieme momenti di speranza e di innamoramento, subiscono – anche se in posizioni diverse – l’atroce inganno del padre, imparano a superare il padre in astuzia nel momento in cui decidono che il loro futuro sarà solo con Giacobbe, crescono umanamente diventando prima mogli e poi madri, in questo benedette dal Signore.
In definitiva questo studio non arriva a ridefinire l’immagine e il valore di queste due donne nel racconto complessivo della Genesi, nel contesto particolare della vita di Giacobbe, come lettura esaustiva che supera i diversi filoni già esistenti, ma semmai si propone come via aperta verso ulteriori approfondimenti, rivelando l’inesauribile e multiforme ricchezza nascosta dentro il testo biblico.
