Facoltà Teologica del Triveneto: Progetto THESIS Fttr

Tipologia Tesi: Baccalaureato in Teologia

  • Quale visione della libertà?

    la teologia provocata dalle neuroscienze.

    «La Chiesa “in uscita” è una Chiesa con le porte aperte» scrive Papa Francesco in Evangelii Gaudium n. 46. Essere Chiesa missionaria oggi significa anche riconoscere come terre di missione non solo luoghi geografici o esistenziali, ma anche inediti luoghi culturali. Tra questi, i recenti e fiorenti contributi nel campo delle neuroscienze rappresentano una piazza nuova ricca di contributi originali, non senza qualche insidia, specie quando la prospettiva scientifica tenta di affermarsi come la sola narrazione in grado di descrivere e di dare ragione dell’uomo. La questione è seria non solo per il confronto inevitabile tra statuti epistemologici differenti che chiedono pari dignità e cittadinanza, ma ciò può avere serie ricadute anche sulla vita di fede, specie delle nuove generazioni che crescono in un contesto sempre più influenzato anche dai risultati delle neuroscienze.
    Due atteggiamenti che la Chiesa ha da tempo assunto come propri sembrano utili da proporre in questo confronto: il “dialogo” e l’“annuncio”. Se sussiste il rischio concreto che nell’evoluzione del sapere neuroscientifico la teologia assuma una posizione sempre più marginale o irrilevante, occorre maturare un atteggiamento di dialogo della teologia nei confronti degli altri saperi, accettando l’eventualità di lasciarsi da essi provocare. D’altro canto, la teologia stessa ha il compito di contribuire con il suo unicum alla comprensione dell’uomo, senza esimersi dall’annuncio del vangelo di Cristo che «svela l’uomo all’uomo» (Gaudium et spes n. 22).
    Il presente elaborato è articolato in tre capitoli e si propone di esplorare le sfide che emergono dalla possibile interazione tra queste due diverse discipline, teologia e neuroscienze, in particolare affrontando il tema della libertà umana. L’indagine si servirà di materiale bibliografico (testi, dizionari e alcuni articoli) dal carattere multidisciplinare, spaziando da contributi teologici (Paris, Vantini, Bonaccorso, Benanti, Dotolo) a lavori più strettamente neuroscientifici, da testi afferenti all’area della psicologia a riflessioni in ambito epistemologico.
    Il primo capitolo cercherà di inquadrare la disciplina delle neuroscienze a partire dagli autori che recentemente hanno dato i maggiori apporti (Damasio, Shore, LeDoux, Porges, Siegel) ed evidenziando alcuni temi chiave, senza pretesa di esaustività. In particolare si darà rilievo al settore della “neurobiologia interpersonale”, che non si limita a uno studio biologista su cervello e neuroni, ma considera l’essere umano secondo una visione più ampia e integrata di mente e corpo, che tenga conto parimenti di genetica ed esperienza.
    Il secondo capitolo si occuperà di raccogliere le questioni salienti che emergono quando si affrontano domande teologiche sulla scorta di contributi offerti dal mondo scientifico. Servirà pertanto definire un paradigma epistemologico di indagine con cui approcciare il confronto, che sarà individuato nel paradigma della “complessità”. L’avanzare degli studi neurobiologici pone, infatti, quesiti e istanze sull’uomo che la teologia oggi non può non considerare, al contempo si faranno emergere quali provocazioni la teologia può consegnare alle neuroscienze e come essa stessa possa mettere in discussione una visione meccanicista o riduzionista dell’uomo, evitando però un conflitto tra i saperi. Facendo riferimento a contributi di antropologia biblica e teologica, in questo capitolo si cercheranno di sintetizzare le possibili provocazioni che una disciplina sollecita all’altra.
    Considerando, infine, i molti temi teologici che ricevono provocazioni dalle neuroscienze, nel terzo capitolo se ne sceglierà uno e si offrirà una riflessione sul tema della libertà. La domanda principale a cui si tenterà di dare risposta riguarda come sia possibile parlare di libertà per l’uomo, costitutivamente creato libero da Dio a sua immagine e somiglianza, se le scoperte neuroscientifiche consegnano una visione deterministica di uomo guidato da meccanismi neurobiologici già prevedibili e controllabili. Dentro il contesto di un’antropologica teologica cristiana, il tema della libertà chiederà di riconsiderare la categoria della relazione, sulla scorta di apporti teologici in ambito cristologico e trinitario, seguendo prevalentemente il percorso proposto dal teologo Leonardo Paris.



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