Saper stare sulla soglia. Verso un’Ars Moriendi per il nostro tempo
Saper stare sulla soglia
Nel XV secolo si iniziarono a diffondere dei trattati denominati Ars Moriendi che rappresentano dei veri e propri manuali per accompagnare le persone ad una buona morte. In essi vengono delineate cinque tentazioni demoniache in cui la persona malata può rimanere intrappolata ed altrettante ispirazioni angeliche che cercano di offrire prospettiva e spazio. L’esperienza pastorale con i morenti attestava come si trattasse di territori frequentemente attraversati nell’ultima fase della vita, ed in relazione ad essi si era chiamati a compiere la propria scelta definitiva.
Questi testi riflettono il clima teologico – in particolare l’escatologia – del tempo e usano un linguaggio distante da quello contemporaneo, tuttavia offrono anche una mappa di incommensurabile valore dei travagli, delle voci e del tumulto interiore che frequentemente si affacciano nell’orizzonte dell’animo umano all’emergere della consapevolezza della prossimità della morte.
Questo elaborato si propone di offrire una lettura attualizzante del nucleo centrale dell’Ars Moriendi sullo sfondo della teologia della morte di Karl Rahner, per estrapolare la sapienza antropologica ivi racchiusa e risignificare il morire non come mera passività biologica, bensì quale evento pienamente umano e spirituale. Sotto questa luce, i territori toccati dall’Ars Moriendi si rivelano come luoghi antropologici e spirituali nei quali la persona è chiamata a compiere una scelta interiore che la coinvolge integralmente e che si configura, innanzitutto, come un orientamento profondo del suo essere ed è espressione della sua libertà più autentica.
