«Un cambiamento d’epoca»
società e cristianesimo di fronte all’apocalisse del terzo millennio
La ricerca intende esplorare il significato dell’espressione «un cambiamento d’epoca» con la quale, papa Francesco, ha definito più volte il tempo nel quale viviamo. La sua constatazione non è isolata ma da più parti, e da anni, si raccoglie questo sentore. Quali orizzonti di passaggio possiamo intravedere dentro la società e nel cristianesimo?
Il testo si articola in tre capitoli, secondo quanto suggerisce il metodo della Dottrina Sociale della Chiesa: vedere, giudicare e agire. Il primo, dopo aver precisato il senso della tonalità apocalittica di questo lavoro, getta uno sguardo critico sulla società contemporanea, sulla scorta di alcune riflessioni del filosofo sudcoreano Byung-Chul Han che mette in discussione il paradigma neoliberista. Il secondo raccoglie un «giudizio» sull’apparente «inerzia» del cristianesimo nel fecondare il contesto attuale, ovvero si chiede: il cristianesimo ha qualche cosa da dire al mondo «di nuovo»? La riflessione viene qui stimolata da alcune intuizioni-provocazioni del teologo domenicano Dominique Collin: «Occorre che il cristianesimo ricominci come vita», questo l’appello epocale. Infine, l’ultimo capitolo, animato dalla speranza cristiana di un «mondo nuovo», propone alcune linee discrete di un agire possibile che si intersecano nell’invocazione di una spiritualità rinnovata per ritrovare il «gusto di cambiare», attraverso alcune riflessioni di Gaël Giraud e Carlo Petrini.
